AUTORI
Christian A. Reynolds e Zeljka Minic
RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO
Christian A. Reynolds and Zeljka Minic. Chronic Pain-Associated Cardiovascular Disease: The Role of Sympathetic Nerve Activity. International Journal of Molecular Sciences. 2023, 24, 5378. https://doi.org/10.3390/ijms24065378
ABSTRACT
Il dolore cronico colpisce molte persone in tutto il mondo, e questo numero è in continuo aumento. Esiste un chiaro legame tra dolore cronico e lo sviluppo di malattie cardiovascolari, giustificato dall’attivazione del sistema nervoso simpatico. Lo scopo di questa revisione è di fornire prove dalla letteratura che sottolineano la relazione diretta tra la disfunzione del sistema nervoso simpatico ed il dolore cronico. Ipotizziamo che i cambiamenti disadattivi all'interno di una rete neurale comune, che regola sia il sistema nervoso simpatico che la percezione del dolore, contribuiscano all’iperattivazione del simpatico ed a malattie cardiovascolari, in caso di dolore cronico. Revisioniamo le prove cliniche ed evidenziamo i neurocircuiti di base che collegano le reti simpatiche e nocicettive, e la sovrapposizione tra le reti neurali che controllano le due.
IMPLICAZIONI SUL PIANO CLINICO
Le sindromi dolorose croniche colpiscono il 20-30% della popolazione mondiale, e c’è una chiara evidenza
di legame tra dolore cronico e sviluppo di malattie cardiovascolari. Diversi studi hanno identificato
un aumento del rischio, in chi soffre di dolore cronico, di infarto miocardico, angina, aritmia,
malattia coronarica, ipertensione, ictus, insufficienza cardiaca e mortalità cardiovascolare. Nel corso dei decenni, è stata prodotta una ricca letteratura che, basandosi su aspetti neuroanatomici, elettrofisiologici e comportamentali ha mostrato che esiste una connessione di reti neurali, che regola sia il sistema nervoso simpatico che la percezione del dolore. Gli autori hanno ipotizzato che cambiamenti legati al dolore cronico all'interno di queste reti neurali contribuiscano ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari nei soggetti che soffrono di dolore cronico.
Il SNS (sistema nervoso simpatico) è fondamentale per l’omeostasi cardiovascolare generale poiché regola la frequenza e la contrattilità cardiaca, nonché la capacità venosa, la resistenza arteriolare, e il volume del sangue. Tuttavia, l’eccessiva attivazione del SNS aumenta la morbilità e la mortalità cardiovascolare. L’iperattivazione acuta del SNS può manifestarsi con eventi cardiaci avversi tra cui: aritmie ventricolari, infarto del miocardio, fibrillazione atriale, ictus e cardiomiopatia. L'iperattivazione cronica del SNS porta a ipertensione, cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca e insufficienza renale.
Nel dolore cronico, sono stati ben documentati gli indici cardiovascolari che indicano un'iperattivazione del SNS, come l’aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. Inoltre, l'iperattivazione del SNS contribuisce al processo di aterosclerosi, inducendo la produzione di piastrine e promuovendo il danno meccanico alle cellule endoteliali vascolari, a causa dell’aumento della pressione sanguigna e della velocità del flusso.
Inoltre, l’iperattivazione cronica del sistema simpatico limita l’apporto di ossigeno al miocardio attraverso la vasocostrizione coronarica, aumentando allo stesso tempo la domanda di ossigeno al miocardio a causa del maggiore utilizzo di energia. In definitiva, questa combinazione di ridotto apporto di ossigeno e l'aumento di richiesta dello stesso portano all'ischemia miocardica.
I neuroni pregangliari simpatici sono neuroni colinergici situati nella colonna intermediolaterale del midollo spinale. Questi neuroni innervano i gangli pre e paravertebrali dove fanno sinapsi con i neuroni postgangliari adrenergici. La regolazione dell'attivazione dei neuroni pregangliari simpatici è influenzata da varie reti neuronali interconnesse, tra cui: la rete autonoma centrale, che fornisce proiezioni discendenti dall’encefalo, e la rete intraspinale. Il livello di attività simpatica che prende di mira gli organi effettori è in definitiva determinato dall'equilibrio degli input eccitatori e inibitori sui neuroni simpatici pregangliari della colonna intermediolaterale.
Oltre alla regolazione dei riflessi, l’elaborazione cognitiva e la regolazione delle emozioni sono importanti fattori che influenzano l’attività simpatica che a sua volta regola la rete autonoma centrale. Le classiche
risposte cardiovascolari allo stress emotivo (risposta di lotta e fuga o reazione di difesa) sono causate dalla disinibizione dei nuclei dell’ipotalamo e guidano risposte simpatico-eccitatorie. Allo stesso modo, si osservano aumenti dell’attività del SNA durante attività cognitive complesse, cioè in caso di stress mentale.
Gli aumenti dell’attività simpatica indotti dallo stress emotivo e mentale coinvolgono varie regioni corticali del cervello, alcune delle quali sono state implicate nel controllo tonico dell’attività simpatica a riposo. Gli individui che soffrono di dolore cronico mostrano una relazione diretta (positiva) tra la pressione sanguigna a riposo e il dolore acuto.
Per riassumere, gli archi riflessi simpatici spinali determinano l'attivazione diretta di neuroni pregangliari simpatici all'interno dell'IML attraverso le vie sensoriali/nocicettive ascendenti. Questo probabilmente rappresenta il meccanismo neurale più semplice attraverso il quale il dolore che cronicizza può generare l’iperattivazione del SNS. Così, nel contesto del dolore cronico, l’iperattivazione del SNS può derivare direttamente da un eccesso di input nocicettivo alla colonna vertebrale, attraverso un arco riflesso simpatico spinale. Un secondo meccanismo attraverso il quale il dolore cronico può aumentare l’attività simpatica è secondario allo stress cognitivo o emotivo cronico.
Il dolore cronico è associato a cambiamenti plastici a tutti i livelli dell'asse neurale, comprese le terminazioni sensoriali primarie, nonché i siti spinali e sopraspinali.
CRITICITA’ DELLO STUDIO
Malgrado i diversi studi che sono stati condotti finora sull’argomento, il tema è molto complesso e si rende ancora difficile stabilire precisamente quali processi neurali contribuiscano all’iperattività del SNS nel contesto del dolore cronico. Ulteriori studi sono necessari per poter comprendere queste relazioni in maggior dettaglio.
AUSPICABILI SVILUPPI FUTURI RELATIVI AL TEMA TRATTATO
Potrebbe risultare molto interessante e utile sul piano clinico indagare più approfonditamente le relazioni tra dolore cronico, iperattività del sistema nervoso simpatico e malattie cardiovascolari. In questo modo si potrebbe indagare se il paziente affetto da patologie di questo sistema e da dolore cronico possa rispondere anche a trattamenti rivolti alla riduzione del dolore. Si potrebbero inoltre implementare i programmi rivolti alla prevenzione dello sviluppo di dolore cronico, ed indagare se gli stessi possano essere associati ad un effetto preventivo sulle problematiche cardiovascolari.
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